Pubblicazione del 02/10/2018

 

L’utilizzo di una PEC per la ricezione di Fatture Elettroniche presenta diverse criticità che possono rendere la sua gestione molto difficoltosa, soprattutto per quello che concerne il rischio di mancata consegna e la leggibilità e conservazione degli stessi documenti. Andiamo ad analizzare nel dettaglio i motivi per cui il suo uso in relazione alla Fatturazione Elettronica è particolarmente sconsigliato.

MANCATA CONSEGNA

• Il sistema di interscambio non qualifica in modo corretto la PEC: per lo SDI qualsiasi carattere (da una chiocciola a un punto) potrebbe essere una PEC.

• Tutte le caselle PEC hanno una capacità limitata, la casella di posta potrebbe essere piena (spazio disponile esaurito) o scaduta: questo causa un esito di mancata consegna ma la fattura per lo SDI è comunque fiscalmente emessa per il fornitore.

• Solo dopo il download della fattura dal proprio cassetto fiscale è possibile procedere allo storno dell’IVA per il Cliente. Al fine di evitare rischi di evasione IVA o comunque di tardiva esigibilità del credito il fornitore deve tempestivamente informare il Cliente affinché effettui queste attività.

SCARSA LEGGIBILITA’

• I messaggi PEC che contengono la fattura possono venire confusi in mezzo ad altri messaggi.

• Il formato della fattura e’ l’XML, quindi non è direttamente leggibile dal cliente. E’ necessario riconvertire la fattura in un formato leggibile (ovviamente ad opera del cliente).

ONERI DI GESTIONE

• Potrebbero accadere cancellazioni ed errori accidentali: per recuperare le fatture occorre entrare sul sito corrispettivi e fatture dell’Agenzia delle Entrate.

• In questo momento i fornitori stanno indiscriminatamente mandando fatture elettroniche sulle caselle PEC istituzionali dei propri Clienti in assenza di precise comunicazioni al riguardo.

• Le fatture ricevute via Pec devono essere conservate in un processo separato.